Molte donne in età fertile soffrono di endometriosi, circa una su dieci. Questo dato riguarda le donne per le quali è stata fatta la diagnosi, ma è molto probabile che l’endometriosi colpisca molte più donne.

I sintomi più comuni sono: cicli dolorosi (dismenorrea), dolore durante i rapporti, dolori pelvici e lombari frequenti e defecazione dolorosa. Questi disturbi non passano con i normali antidolorifici, si tratta spesso di un dolore invalidante che richiede l’uso di farmaci più potenti.

Le cause dell’endometriosi sono multifattoriali e più particolarmente ormonali, ambientali e genetiche. Ma un fenomeno gioca un ruolo importante nel suo verificarsi: la “mestruazione retrograda”. Durante le mestruazioni, la maggior parte del sangue scorre solitamente dalla cavità uterina alla vagina e poi verso l’esterno. Tuttavia, nella maggior parte delle donne, una certa quantità del sangue mestruale scorre anche nella cavità addominale attraverso le tube. Questo sangue trasporta con sé frammenti dell’endometrio e persino cellule pluripotenti in grado di generare nuovi focolai di endometriosi, specialmente in caso di un sistema immunitario debole. Durante le mestruazioni si hanno sanguinamenti, ma a differenza del sangue mestruale, questo non può fluire verso l’esterno; si accumula nella cavità addominale causando danni ai tessuti e infiammazione in quelli circostanti.

L’endometriosi è una malattia cronica e infiammatoria. Le nostre vite sono caratterizzate da stress cronico e mancanza di sonno che portano alla disregolazione del sistema nervoso e del sistema immunitario. Per questo motivo è essenziale attivare il nervo vago attraverso il rilassamento consapevole. Il nervo vago è un mediatore dell’infiammazione.

Nel 2010, i ricercatori J. Kiecolt-Glaser, L. Christian, H. Preston, C. Houts, W. Malarkey, C. Emery, C. e R. Glaser hanno confrontato le risposte infiammatorie ed endocrine di 50 donne sane (25 principianti e 25 esperti di Restorative Yoga) prima, durante e dopo una sessione di Restorative Yoga.

Sebbene la sessione di restorative yoga abbia stimolato le emozioni positive delle partecipanti rispetto al gruppo di controllo, i ricercatori non hanno evidenziato differenze significative nelle risposte infiammatorie o endocrine delle partecipanti dopo la lezione.

Tuttavia, sebbene le donne principianti e le donne esperti avessero caratteristiche simili in termini di età, adiposità addominale e capacità cardio-respiratoria, i livelli sierici di interleuchine (IL)-6 (una molecola proinfiammatoria) delle donne principianti erano del 41% superiori a quelli delle esperti e la probabilità di rilevare la proteina C-reattiva (PCR) in una principiante era 4,75 volte superiore rispetto ad un’esperta.

Queste differenze sono state attribuite agli effetti della pratica regolare del Restorative Yoga. La pratica ci permette infatti di imparare a rilassarci e a regolare consapevolmente il nostro stress e il nostro sistema nervoso. Essendo un mediatore dell’infiammazione, più equilibriamo il nostro sistema nervoso, più riduciamo i livelli di infiammazione nel nostro corpo. Quindi questa pratica è fondamentale in caso di endometriosi!

Inoltre, per contrastare gli effetti delle mestruazioni retrograde durante il ciclo, il Restorative Yoga offre posture che aiutano il flusso delle mestruazioni a spostarsi verso il basso e verso l’esterno (posizioni a 45 gradi).

Se anche tu soffri di endometriosi, ti consiglio di praticare la posizione Supta Baddha Konasana dai 20 ai 40 minuti al giorno per 6 settimane. Questa pratica ti consentirà di riequilibrare il tuo sistema nervoso e di ridurre e prevenire i sintomi dell’endometriosi. Quando il corpo è a riposo, riacquista la sua capacità innata di guarire.

 

SUPTA BADDHA KONASANA

Estratto del mio libro Restorative Yoga, ritrova la calma, gestisci ansia, rabbia, depressione (Ed. Mediterranee)

 

Credit foto: Carlo Cattadori

Questa postura è ideale per rilassare l’utero.

Accessori necessari: un tappeto, due o tre mattoni, due bolsters, cinque coperte e un cuscino per gli occhi.

Esecuzione:

  • Inizia sistemando sul tappetino da yoga, su due mattoni, un bolster nel senso della lunghezza: il mattone situato nella parte superiore del bolster sarà in posizione verticale, leggermente inclinato, in orizzontale quello situato nel mezzo, anch’esso inclinato leggermente.
  • Copri ora il bolster e il pavimento con una coperta ripiegata due volte nel senso della larghezza, per un maggiore comfort a livello della schiena.
  • Sulla parte superiore del bolster aggiungi una coperta standard piegata a due strati: il più alto per sostenere la testa e la settima vertebra cervicale e quello più in basso per sorreggere le spalle.
  • Siediti davanti al bolster con le gambe distese e poi sdraiati. È importante non lasciare spazio tra il bacino e il bolster per sostenere al meglio la parte bassa della schiena.
  • Piega le ginocchia, unisci le piante dei piedi, con le ginocchia ai lati del bolster nella posizione della farfalla. Inserisci un secondo bolster sotto le ginocchia. Solo se hai a disposizione un bolster rettangolare come nella foto, inserisci un mattone sotto di esso. Tieni presente che la parte interna delle cosce deve essere rilassata e non allungata, è infatti importante fornire un supporto sufficiente alle cosce in modo da non allungare i legamenti sacro-iliaci anteriori.
  • Avvolgi i bordi della coperta lungo il collo, la testa e sotto le spalle, per sentirti supportata.
  • Metti le mani rilassate sul ventre e sostieni i gomiti e le braccia con l’aiuto di due coperte arrotolate sistemate ai lati del tronco.
  • Copriti, posa un cuscino sugli occhi e rilassati da 20 minuti a 40 minuti.

Per uscire dalla postura :

  • Al termine del rilassamento, riacquisisci gradualmente consapevolezza dell’ambiente circostante facendo respiri profondi. Quindi, espirando, porta al centro prima un ginocchio e poi l’altro, girati di lato, rimanendo sempre sul bolster. Fai cadere sul pavimento il cuscino per gli occhi.
  • Soltanto quando ti sentite pronta, riprendi la posizione seduta.

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