La depressione è una malattia complessa che ha un profondo impatto sulla società. Si pensa che sia causata da una varietà di fattori genetici, infiammatori, biochimici, psicologici e circostanziali.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2030 la depressione sarà la principale causa di disabilità in tutto il mondo. La tristezza è una parte inevitabile della vita e tutti noi affrontiamo momenti in cui abbiamo difficoltà a trarre piacere dalle attività quotidiane. L’esperienza della depressione, tuttavia, va oltre le normali fluttuazioni dell’umore e può avere un impatto negativo sulla vita personale, sociale e professionale di un individuo.

La depressione clinica può essere espressa attraverso una varietà di sintomi, che includono almeno cinque di questi aspetti:

  • Un umore depresso,
  • Una perdita di piacere in quasi tutte le attività,
  • Un aumento della perdita di peso, un calo dell’appetito oppure un aumento di peso(più del 5% in un mese)
  • L’insonnia o l’ipersonnia,
  • Un ritardo psicomotorio o dell’agitazione,
  • Un affaticamento o una perdita di energia fisica,
  • Un senso di inutilità o un senso di colpa eccessivo,
  • Una capacità di concentrazione diminuita o dell’indecisione,
  • Dei pensieri suicidi ricorrenti,
  • Dell’ansia.

I farmaci sono, per molte persone, un intervento vitale e talvolta salvavita. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sono tra i farmaci più usati. Hanno come scopo di riequilibrare i disturbi nella trasmissione nervosa che s’instaurano nel corso della depressione. In particolare, queste medicine aumentano nel cervello la disponibilità dellaserotonina che regola l’umore e della noradrenalina che è coinvolta nell’attenzione e nel sonno. Il calo di questi due neurotrasmettitori appare legato alla maggior parte dei sintomi.

Ma si stima che circa il 10-30% delle persone con diagnosi di depressione siano resistenti al trattamento. Esso significa che queste persone non hanno risposto ai cicli di due diversi antidepressivi. Inoltre quando hanno funzionato spesso smettono di essere efficaci (“effetto poop out“).

Edward Bullmore, autore della Mente in fiamme: un nuovo approccio alla depressione associa strettamente la depressione all’infiammazione. Molte ricerche dimostrano che una condizione infiammatoria potrebbe precedere l’emergere di stati depressivi e che le persone con depressione hanno una grande quantità di molecole infiammatorie nel sangue[1]. Secondo il dottor Lucile Capuron, direttore della ricerca dell’INRA di Bordeaux, le molecole di infiammazione avrebbero un effetto sul sistema nervoso centrale e sarebbe sbilanciata la produzione dei neurotrasmettitori.

Oltre a varie patologie croniche, a favorire un quadro infiammatorio è anche lo stress sociale. Il sistema immunitario reagisce a una situazione di stress come se si trattasse di una ferita.

Quindi, c’è una interazione tra lo stress, le risposte infiammatorie prolungate, l’insonnia, i comportamenti negativi per la salute e i sintomi depressivi, che causa ulteriore infiammazione.

Come il Restorative Yoga può aiutare?

Fortunatamente, ognuno di noi possiede un meccanismo di protezione naturale contro l’infiammazione attraverso il nostro nervo vago, una vera autostrada dell’informazione a due vie che nasce dal tronco cerebrale e attraversa gran parte del corpo.

Il nervo vago è uno dei nervi principali del sistema nervoso parasimpatico. Il suo tono è un aspetto importante della nostra salute fisiologica ed emotiva. Permette al nervo vago di svolgere tutte le funzioni che controlla: la capacità di regolare lo stress, le risposte immunitarie, il metabolismo, …

Un tono vagale basso è associato ad infiammazione nel corpo, diabete, problemi digestivi, depressione e a malattie cardiovascolari. Un tono vagale alto è associato a un livello ridotto di infiammazione nel corpo, a una migliore salute cardiovascolare, a un’elevata variabilità della frequenza cardiaca, a una migliore digestione, a un sonno migliore e a una regolazione positiva dell’umore.

È stato dimostrato che aumentando il tono vagale è possibile invertire i problemi che si manifestano con un tono vagale basso. L’attività del nervo vago può essere influenzata dalla stimolazione del suo tono (uno sviluppo della medicina bioelettrica), dalla nostra dieta e dalle tecniche di rilassamento come il restorative yoga.

Come funziona?

Questo stile di yoga si basa sulla spontaneità e sulla dolcezza, avvalendosi di supporti come coperte, cuscini, mattoni, cinture, sacchi di sabbia, cuscinetti per occhi, sedie e talvolta anche un muro, per indurre il corpo e la mente in uno stato di profondo rilassamento. La premessa è che il sostegno permette al corpo di rilasciarsi naturalmente, lasciando andare la tensione muscolare profondamente radicata e lo stress.

Nel 2010, il medico Janice Kiecolt-Glaser e i suoi collaboratori hanno studiato le risposte infiammatorie ed endocrine di partecipanti durante e dopo una sessione di restorative yoga. A questo studio hanno partecipato 50 donne sane (tra cui 25 principianti e 25 esperti). Hanno scoperto che la sessione di restorative yoga aveva migliorato l’umore dei partecipanti ma nessuna differenza nelle risposte infiammatorie o endocrine è stata identificata.

Però, sebbene le principianti e le esperte avessero più o meno la stessa età e degli stati di salute abbastanza similari, i livelli sierici di interleuchina 6 (un indicatore di infiammazione nel nostro corpo) delle principianti erano del 41% superiori a quelli delle esperte. E la probabilità di rilevare una proteina C-reattiva (CRP), un’altro indicatore di infiammazione nel nostro corpo, era 4,75 volte superiore per una principiante che per un’esperta. Secondo i ricercatori era dovuto alla loro capacità di gestire lo stress. Spesso pensiamo che dobbiamo “fare” per guarire ma possiamo anche solo prendere il tempo di non fare nulla comodamente sistemati in una posizione di restorative yoga.

Un savasana versione restorative in caso di depressione estratto del libro Restorative Yoga, ritrova la calma, gestisci ansia, rabbia, depressione:

 

Accessori necessari: un tappeto, un bolster, cinque coperte, tre cuscini per gli occhi.

Esecuzione:

  • Su un tappeto disponete in scala tre coperte rettangolari a piega singola con uno spazio tra loro da dieci a quindici centimetri circa.
  • Sedetevi sul tappetino (non sulle coperte) in modo che il bacino tocchi la coperta più bassa. Sdraiatevi sulle coperte, il corpo ben simmetrico rispetto all’asse mediano e, se necessario, regolatele in modo che quella inferiore sia posizionata sotto il bacino, la seconda sotto la zona lombare e la terza sotto il busto e la testa.
  • Piegate il bordo superiore della terza coperta e posizionatelo sotto la testa e il collo. Il mento deve essere leggermente più basso della fronte.
  • Usate un bolster per sostenere la parte posteriore delle ginocchia e posizionate una coperta arrotolata sotto i tendini d’Achille in modo che i talloni siano sospesi sul tappetino.
  • Sistemate le braccia lontano dal tronco in maniera che non interferiscano con il movimento delle costole e poggiate le mani su due cuscinetti oculari (foto).
  • Ora copritevi con una coperta, chiudete gli occhi e appoggiate su di essi un piccolo cuscino.
  • Rimanete nella posizione da 20 a 25 minuti nel silenzio e la calma.

Per approfondire l’argomento :

Il libro, Restorative Yoga (Edizioni Mediterranee)

Formazione in Restorative Yoga

Fare l’esperienza di un riposo profondo :

Lezioni di Restorative Yoga online

Audrey Favreau è formatrice d’insegnanti di Restorative Yoga e coach professionista certificata. È qualificata come insegnante Yoga E-RYT® 200 da Yoga Alliance, YACEP® e come Relax and Renew Advanced Trainer. Dal 2015, Audrey ha formato più di 350 persone al Restorative Yoga in Italia e in Francia. È anche autrice del libro Restorative Yoga, ritrova la calma, gestisci ansia, rabbia e depressione (Edizioni Mediterranee).

[1] The role of inflammation in depression: from evolutionary imperative to modern treatment target, Andrew H. Miller and  Charles L. Raison (2016)