Soffrire di dolore cronico non è difficile solo per la persona che lo sopporta; è anche una sfida enorme per chiunque abbia un rapporto stretto con chi ne soffre. Se un* car* amic* o un familiare soffre di dolore cronico, ciò avrà naturalmente un impatto sul nostro stato emotivo e sulla relazione che abbiamo con lui/lei.

Più siamo vicini alla persona sofferente, più ne saremo colpiti. E se siamo il/la loro compagn* di vita, potremmo essere colpiti anche più gravemente, perché il dolore può colpire tutti gli ambiti della nostra vita, proprio come la persona che ne soffre.

È molto probabile che ci assumeremo carico di tutte le faccende domestiche mentre ci prenderemo cura dei bambini quando la responsabilità era precedentemente condivisa. È anche possibile che il nostro partner malato non possa più contribuire finanziariamente alla famiglia. Ciò comporterà un sovraccarico di lavoro e una riduzione del nostro tempo libero, che ci potrebbe anche fare rinunciare alle nostre attività fisiche o ai nostri hobby. La nostra coppia potrebbe anche non essere in grado di viaggiare tanto né di condividere attività che apprezzavamo entrambi.

Il dolore cronico tenderà anche a sconvolgere la vita sessuale della nostra coppia.

Nella misura in cui il nostro partner non può più partecipare (o prevedere se potrà partecipare) a determinate attività sociali, usciamo meno spesso e trascorriamo meno tempo con i nostri amici. Con il passare del tempo siamo invitati meno perché gli altri si aspettano al nostro rifiuto. L’esaurimento e la lealtà verso il nostro partner ci isolano altrettanto.

Infine, il sentimento di impotenza associato al non poter aiutare il proprio partner può portare a tanta tristezza e rabbia. Ma spesso reprimiamo queste emozioni perché riteniamo che non dovremmo lamentarci perché non siamo noi a soffrire di dolore cronico.

La pratica del Restorative Yoga e della self-compassion possono diventare alleati privilegiati in queste circostanze. Portare una consapevolezza amorevole in queste situazioni complesse ci aiuta a vedere più chiaramente ciò di cui potremmo aver bisogno, aiutandoci anche a ridurre lo stress e la sofferenza.

Prova questa posizione di Restorative Yoga per 20 minuti estratta dal mio libro Restorative Yoga, ritrova la calma, gestisci ansia, rabbia, depressione (Ed. Mediterranee) e pratica la self-compassion.

Credit foto: Carlo Cattadori

Controindicazione: gravidanza di più di 3 mesi

Accessori necessari: un tapetto, un bolster, cinque coperte e un cuscino per gli occhi.

Esecuzione:

  • Siediti sul tuo tappetino con le ginocchia piegate davanti a te e i piedi appoggiati sul pavimento. Copriti le gambe con una coperta.
  • Posiziona sul tappetino dietro a te una coperta standard piegata a due piani: il più alto per sostenere la testa e la settima vertebra cervicale e il più basso per sostenere le spalle. I bordi esterni della coperta devono essere avvolti attorno al collo e alla testa. Allo stesso modo, piega i bordi esterni della coperta sotto le spalle.
  • Sistema un bolster sotto alle ginocchia (le rotule sono posizionate al centro del bolster) e una coperta arrotolata sotto i tendini di Achille. Distenditi sul dorso e sistema le braccia ad un angolo di quarantacinque gradi ai lati del corpo. Posa i gomiti a terra e i palmi delle mani girati verso l’alto. Puoi appoggiare gli avambracci e le mani su delle coperte quadrate, ai lati del corpo. I polsi si posano sulla seconda piega della coperta e un lembo della stessa copre le mani per accarezzarle (foto).
  • Copriti completamente e posa sugli occhi un piccolo cuscino per isolarti dalla luce.
  • Porta leggermente il tuo mento in direzione del petto.

Durante il rilassamento:

  • Inizia a rilassarti e nota che cosa supporta i tuoi piedi. Senti la morbidezza della coperta sotto le tue caviglie.
  • Quindi presta attenzione al tuo respiro. Consenti alla tua respirazione di essere la più naturale possibile.
  • Osserva il tuo corpo, come ti sente in questo momento?
  • Quando ti senti pront*, pensa alla persona con cui vivi. Puoi immaginarla seduta di fronte a te e che ti guarda. Consenti a te stess* di sentire quanto sei colpit* dal suo dolore.
  • Poi, riconosci mentalmente: “Ogni persona, compreso me stess* e la persona con cui vivo, ha il proprio percorso di vita ed è impossibile per me far sparire il suo dolore anche se lo vorrei.
  • Ripeti con il pensiero queste frasi più volte, fino a quando non penetrano nei tuoi tessuti:“Ognuno ha il proprio percorso di vita”. “Non sono io la causa della sua sofferenza. » «Non ho il potere di porre fine alle sue sofferenze.” “Questi momenti di sofferenza sono difficili da sopportare eppure continuerò a cercare di aiutarl* quando potrò. “
  • Inspira ed espira attraverso il naso, identifica in quale parte del corpo senti questa sofferenza. Ad esempio, potresti avvertirla nel petto o anche nel ventre.
  • Usa la tue capacità di visualizzazione e immagina di portare il tuo respiro in quella zona per nutrire quello spazio.
  • Continua a riposarti in uno spazio di consapevolezza più ampio. Osserva il tuo respiro e l’aria intorno a te, come se potessi respirare oltre te stess* e la persona amata in uno spazio aperto che accoglie tutte le emozioni.

Per uscire dalla postura:

  • Una volta trascorso il tempo, riprendi coscienza dell’ambiente circostante effettuando profondi respiri. Poi, al tuo ritmo e non più in fretta, gira le ginocchia verso l’interno, porta il fondo schiena sul pavimento. Piega un ginocchio e poi l’altro. Girati su un lato e, soltanto quando ti senti pront*, puoi riprendere la posizione seduta premendo la mano sul pavimento vicino al tuo petto e aiutandoti con l’altra.
  • Con gli occhi ancora chiusi, prendi qualche momento per sentire gli effetti di questa pratica sul tuo corpo, la tua mente e le tue emozioni. Prendi atto dei cambiamenti senza giudicare.

Ritrova la versione audio di questo rilassamento guidato qui sotto:

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  • la nostra relazione al dolore;
  • la neuroscienza del dolore cronico;
  • il modello biopsicosociale del dolore cronico;
  • l’interazione tra dolore, sistema nervoso e sistema immunitario;
  • l’interocezione e come svilupparla;
  • delle pratiche di restorative yoga e di self-compassion per aiutare a gestire l’esperienza del dolore cronico.

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