In un mondo dove tutto corre velocemente, l’ultima posizione di ogni sequenza di yoga,  Savasana è spesso considerata come una sfida.

Gli insegnanti sono raramente a loro agio con questa posizione, anzi spesso sembra che ne abbiano paura: non vedono l’ora che sia completata. Molte volte aspettano gli ultimi cinque minuti della lezione e i loro allievi, già pronti a riprendere il corso della propria vita, spesso tengono gli occhi aperti, si muovono e non si concedono l’opportunità di rilassarsi per cogliere tutti i benefici della postura a livello fisico, mentale ed emotivo. Può sembrare strano ma quasi tutti gli insegnanti la considerano una posizione difficile da mantenere.

CAMBIARE LE REGOLE

Per trasformare Savasana nella posizione preferita è necessario darle spazio e senso. Per cogliere tutti i benefici, è necessario tenerla per almeno 20 minuti. Il tempo è un fattore fondamentale perché il sistema nervoso ha bisogno di 15 minuti per creare l’equilibrio tra l’attività del sistema simpatico e quella del parasimpatico. In questo lasso di tempo vi renderete conto che i vostri muscoli si stanno rilassando gradualmente e che il vostro respiro sta diventando più profondo.  Il primo passo è dunque quello del rilassamento fisiologico. Una volta raggiunto questo stadio, avrete la sensazione di ritirarvi gradualmente dal mondo senza perderne però il contatto. Le stimolazioni esterne non disturberanno più il vostro corpo né la vostra mente. Questo stato di non-reazione viene chiamato Pratyahara (il ritiro dai sensi). Si tratta del secondo passo di questa posizione.

CAMBIARE APPROCCIO

Sperimentare questo stato di consapevolezza corporea consente di affrontare le esperienze dolorose, i pensieri e le emozioni negative, con minore intensità.

Per sperimentare questo stato, bisogna ridurre tutte le stimolazioni sensoriali come la luce e il freddo (usando una coperta), eliminare la musica, parlare e muoversi il meno possibile. La musica avrebbe come effetto quello di portare la consapevolezza sulle cose al di fuori di voi e non all’interno, il ritmo del vostro respiro si regolerebbe automaticamente sul ritmo della musica, che potrebbe essere meno profondo e lento di quello da praticare. In più, il peso della coperta sul corpo avrà l’effetto di calmare eventualmente l’agitazione fisica.

Un’altro punto focale è il comfort. Prima di tutto quello della testa, che deve essere adagiata su una coperta. È importante sostenere la testa, la settima vertebra cervicale e le spalle, non il collo. L’obiettivo è di avere il mento più basso rispetto alla fronte. Questa posizione calma i lobi frontali del cervello e aiuta a entrare in uno stato di silenzio interiore, il terzo passo di questa posizione.

Un altro strumento importante per indurre uno stato di rilassamento profondo è l’uso di un cuscinetto o eye pillow da posizionare sugli occhi e sull’osso sopraccigliare; la sua pressione rallenta la frequenza cardiaca. Questo è chiamato riflesso oculocardiaco. Se le persone non si sentono a proprio agio, si può posizionare il cuscinetto sull’osso della fronte.

Piegare leggermente alcune articolazioni permette anche di favorire il benessere e eliminare le tensioni muscolari. Per farlo, potete usare un bolster sotto le ginocchia, una coperta arrotolata sotto i talloni, delle coperte sotto i polsi.

Potete usare un’altra coperta avvolta intorno alla testa per ottenere l’isolamento dal rumore, e porre un sacco di sabbia sulla pancia (in assenza di ciclo o gravidanza) per aiutare a sentirsi radicati. La posizione supina potrebbe attivare il sistema nervoso sopratutto per chi soffre di ansia o di stress post-traumatico. Il peso permetterà di calmare l’agitazione. Utili sono anche i cuscinetti che potrete appoggiare sulle mani per riprodurre il senso del tatto.

Credit foto: Carlo Cattadori

Nel caso di una lezione di gruppo con pochi supporti a disposizione, usate una coperta per sostenere la testa, chiedete agli allievi di portare un plaid (per coprirsi) ed un eye pillow, posizionate due mattoncini invece di un bolster sotto i muscoli posteriori della coscia.

Controindicazioni in entrambi i casi: gravidanza dopo i tre mesi.

Per approfondire l’argomento: il libro Restorative Yoga, ritrova la calma, gestisci ansia, rabbia, depressione (Edizioni Mediterranee).

Per praticare con Audrey: participa alle lezioni online. 

Per formarti con Audrey: scopri il suo Teacher Training.