La sindrome delle gambe senza riposo (chiamata anche malattia di Willis-Ekbom) rappresenta un disturbo neurologico che induce formicolio, prurito o dolore alle gambe, associato ad un impellente ed irresistibile bisogno di muoverle nel momento in cui ci si distende per provare a rilassarsi (1).

Cause e sintomi della sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo è relativamente comune e si verifica tra il 3,9% e il 15% della popolazione mondiale (2). I sintomi possono iniziare a qualsiasi età e tendono a peggiorare con l’età. Le donne soffrono della sindrome delle gambe senza riposo circa il doppio rispetto agli uomini (3) e i ricercatori suggeriscono che potrebbe essere dovuto alla gravidanza, agli ormoni e alle differenze nei ruoli sociali.

La sindrome delle gambe senza riposo può avere un effetto negativo significativo sulla qualità della vita, principalmente a causa del sonno interrotto e di bassa qualità. I sintomi si verificano in genere la sera e durante la notte.

Ciò è probabilmente dovuto al fatto che la produzione naturale di melatonina inibisce la dopamina, causando un peggioramento dei sintomi durante la notte quando la melatonina è rilasciata dall’organismo (4). La mancanza di sonno può, per molte persone, portare a difficoltà di concentrazione, una memoria ridotta, uno scarso rendimento al lavoro o a scuola e a disturbi dell’umore tra cui depressione e ansia.

Gli scienziati concordano sul fatto che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno la sindrome delle gambe senza riposo. Finora, gli studi dimostrano che la carenza di ferro e la disfunzione del sistema dopaminergico sono i due fattori presenti più spesso nelle persone che soffrono della sindrome delle gambe senza riposo, e che i due sono correlati.

Come diagnosticare la sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome è caratterizzata da diversi sintomi tra cui quelli caratteristici sono i seguenti quattro (1):

  • Bisogno incontenibile di muovere le gambe spesso, ma non sempre, associato a sensazioni spiacevoli agli arti inferiori. Nei casi gravi sono coinvolti anche gli arti superiori.
  • I sintomi si accentuano nei momenti di inattività (ad es. se si è seduti o sdraiati a letto).
  • Questi sono alleviati dal movimento, in particolar modo il camminare, aiuta a ridurre le sensazioni spiacevoli.
  • I sintomi spesso compaiono o sono più intensi di sera o di notte.

È comune che i sintomi si manifestino inizialmente in modo molto lieve o intermittente e seguano una progressione graduale. Possono passare molti anni prima che i sintomi si manifestino regolarmente. Le persone spesso avvertono sintomi in entrambe le gambe, ma possono verificarsi su un unico lato o su lati alternati.

Oltre l’80% delle persone con sindrome delle gambe senza riposo sperimenta movimenti involontari delle gambe e/o delle braccia durante il sonno (1).

Condizioni connesse alla sindrome delle gambe senza riposo includono (2):

  • anemia da carenza di ferro, bassi livelli di ferro nel sangue possono produrre un calo di dopamina.
  • malattie croniche, come insufficienza renale, diabete, morbo di Parkinson, artrite reumatoide, ipotiroidismo o la fibromialgia (5).
  • gravidanza, circa 1 donna incinta su 5 sperimenta i sintomi della malattia negli ultimi tre mesi di gravidanza, sebbene non sia noto il perché. Di solito comunque i sintomi scompaiono successivamente al parto.

Fattori scatenanti:

  • possibili effetti collaterali di alcuni farmaci antidepressivi.
  • possibili effetti collaterali di farmaci antipsicotici.
  • possibili effetti collaterali del litio usato nel trattamento del disturbo bipolare.
  • possibili effetti collaterali di bloccanti dei canali del calcio, usati nel trattamento dell’ipertensione arteriosa.
  • possibili effetti collaterali di alcuni antistaminici.
  • possibili effetti collaterali di metoclopramide, usato come anti nausea

Altre cause relative allo stile di vita:

  • eccesso nel fumo di sigarette e uso di caffeina o alcol.
  • essere sovrappeso o obeso.
  • stress.
  • mancanza di esercizio fisico.

Possibili cause della sindrome delle gambe senza riposo

Dal 1953, la ricerca ha costantemente dimostrato che le persone con sindrome delle gambe senza riposo sono spesso carenti di ferro. Studi effettuati con l’aiuto di ultrasuoni, risonanza magnetica e autopsia mostrano che una parte del cervello chiamata substantia nigra tende ad avere livelli di ferro ridotti (2). È stato anche dimostrato che altre parti del cervello tra cui il putamen, il talamo, il nucleo rosso e pallido, hanno concentrazioni di ferro inferiori al normale nei pazienti con sindrome delle gambe senza riposo.

Di fatto, l’integrazione di ferro è stata testata e utilizzata come trattamento per la sindrome delle gambe senza riposo. I sintomi non sono stati ridotti o eliminati per la maggioranza a causa della barriera ematoencefalica che rappresenta un vero problema quando si tratta di ferro. In effetti, i livelli sierici di ferro (il ferro che circola in tutto il corpo) e i livelli di ferro nel cervello sono diversi. Le persone possono avere livelli di ferro nel sangue normali o superiori al normale, mentre il loro cervello rimane carente di ferro. La ricerca suggerisce che nella sindrome delle gambe senza riposo, l’assorbimento di ferro nel cervello è disregolato, portando a una carenza di ferro nel cervello (6).

Nel 2011, uno studio in vitro realizzato sui ratti ha scoperto che la carenza di ferro può causare la morte delle cellule dopaminergiche nella substantia nigra (7). Quando questi neuroni che secernono la dopamina muoiono, esso porta alla disfunzione delle vie dopaminergiche mesolimbiche e nigrostriatali. Questi percorsi regolano il movimento, la motivazione e il desiderio di ricompensa. I ricercatori ipotizzano che la disfunzione di questi percorsi, a sua volta, porti alla disregolazione delle reti limbiche e sensomotorie, con conseguente sintomi della sindrome delle gambe senza riposo (8).

Capire la causa e ridurre i sintomi

Ci sono diverse cose che potete fare per capire cosa vi sta causando la sindrome delle gambe senza riposo e per alleviare i sintomi e potenzialmente eliminarli del tutto. Oltre alle azioni elencate di seguito, i medici raccomandano di eliminare la caffeina, la nicotina e l’alcol. I ricercatori suggeriscono che i cambiamenti nello stile di vita dovrebbero essere provati prima di assumere farmaci a causa della loro efficacia e dell’assenza di effetti indesiderati (9).

  • Prendete in considerazione la supplementazione di ferro: come primo passo, potete fare un esame del sangue per scoprire il vostro livello di ferritina nel sangue. Il dottor John Winkelman, uno specialista della sindrome delle gambe senza riposo presso il Massachusetts General Hospital, affiliato ad Harvard, raccomanda di trattare la sindrome delle gambe senza riposo con una compressa di ferro quando il livello di ferritina è uguale o inferiore a 50 mcg/L. Riferisce che permette di alleviare sostanzialmente i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo in circa la metà delle persone con questi livelli di ferritina. Come accennato prima, i livelli di ferro nel sangue e nel cervello sono diversi, quindi l’assunzione di un integratore di ferro potrebbe non avere un effetto diretto o immediato sui livelli di ferro nel cervello. Se state pensando di assumere del ferro, consultate il vostro medico di famiglia (o, idealmente, uno specialista della sindrome delle gambe senza riposo) per fare un esame del sangue e avere un consiglio sul dosaggio corretto.
  • Aumentate il ferro nella vostra dieta ma non tentare di farlo aumentando il consumo di prodotti animali. In effetti, il ferro contenuto in questi prodotti è del ferro eme che è collegato alle malattie infiammatorie come la sindrome metabolica, l’aterosclerosi, l’ictus, il diabete di tipo 2, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, l’artrite e il cancro. È molto più salutare ottenere il ferro di cui avete bisogno attraverso il consumo di cereali integrali, legumi, frutta secca, noci, semi e verdure a foglia verde scuro.
  • Considerate la supplementazione di vitamina D. Uno studio del 2015 su pazienti colpiti dalla sindrome delle gambe senza riposo che erano anche carenti di vitamina D ha rilevato che l’aumento dei livelli di vitamina D grazie alla supplementazione ha comportato una riduzione significativa dei sintomi della sindrome delle gambe senza riposo (10). Un altro studio condotto nel 2018 ha dimostrato un legame importante tra carenza di vitamina D e sviluppo della sindrome delle gambe senza riposo (11). Gli autori dello studio suggeriscono che “la vitamina D può svolgere un ruolo nella fisiopatologia della sindrome delle gambe senza riposo modulando il sistema dopaminergico”. Consultate il vostro medico di famiglia (o, idealmente, uno specialista della sindrome delle gambe senza riposo) per fare eventualmente un esame del sangue e per ricevere consigli sul dosaggio corretto. Potete anche aumentare i livelli di vitamina D grazie ad un’esposizione moderata al sole e il consumo di funghi, cereali, latti vegetali e succhi fortificati ricchi di vitamina D.
  • Riducete i livelli di infiammazione nel vostro corpo. Uno studio del 2012 ha rilevato che il 95% delle 38 condizioni altamente associate alla sindrome delle gambe senza riposo sono anche associate ad infiammazione e cambiamenti del sistema immunitario (5). È stato anche dimostrato che un livello ematico elevato di proteina C-reattiva (un marker di infiammazione cronica) è associato ad un aumento della gravità dei sintomi della sindrome delle gambe senza riposo (12). Un piccolo studio del 2008 ha riscontrato miglioramenti nei sintomi della sindrome delle gambe senza riposo con iniezioni di idrocortisone, che riducono l’infiammazione (13).
  • Combattete la disbiosi intestinale e la sindrome dell’intestino irritabile (IBS): un piccolo studio del 2019 ha rilevato che il 100% dei malati di sindrome delle gambe senza riposo testati presentava una crescita batterica nell’intestino tenue, rispetto al 6-15% della popolazione generale (14). Un altro studio ha rilevato che il 69% dei pazienti con sindrome delle gambe senza riposo è risultato positivo alla crescita batterica dell’intestino tenue (rispetto al 10% dei controlli sani) e il 28% è risultato positivo alla sindrome dell’intestino irritabile (15). Mentre può sembrare strano che la salute dell’intestino possa essere correlata alla sindrome delle gambe senza riposo, gli autori dello studio discutono di come la ricerca abbia collegato i batteri intestinali alla carenza di ferro, all’infiammazione e ai problemi del sonno.

Come ridurre lo stress?

Sconfiggere lo stress può sembrare impossibile per molti di noi, ma in realtà si tratta solo di impostare una routine quotidiana che promuova il rilassamento e il sonno.

  • Combattere i disturbi del sonno: la privazione del sonno derivante dai sintomi della sindrome delle gambe senza riposo aumenta i livelli di infiammazione cronica e il rischio di ansia e depressione. La privazione del sonno dovuta a cattive abitudini del sonno, apnea notturna o altri disturbi del sonno può portare a livelli alti di infiammazione cronica, ansia e depressione, che a loro volta possono aumentare il rischio di sviluppare la sindrome delle gambe senza riposo. I ricercatori osservano che tutti i fattori che causano la privazione del sonno dovrebbero essere affrontati prima di iniziare un trattamento farmacologico (16). Ciò include ridurre o eliminare la caffeina e l’alcol, andare a letto e svegliarsi a orari regolari, dormire in un ambiente riposante e trattare qualsiasi altro disturbo del sonno come l’apnea notturna.
  • Praticare il restorative yoga da 20 a 40 minuti al giorno. Nel 2010, il medico Janice Kiecolt-Glaser e i suoi collaboratori hanno studiato le risposte infiammatorie ed endocrine di partecipanti durante e dopo una sessione di restorative yoga (17). A questo studio hanno partecipato 50 donne sane (tra cui 25 principianti e 25 esperti) che sono state divise in 2 gruppi: uno ha partecipato e l’altro invece no. Hanno scoperto che la sessione di restorative yoga aveva migliorato l’umore delle partecipanti ma nessuna differenza nelle risposte infiammatorie o endocrine è stata identificata. Però, sebbene le principianti e le esperte avessero più o meno la stessa età e degli stati di salute abbastanza similari, i livelli sierici di interleuchina 6 delle principianti (un indicatore di infiammazione nel nostro corpo) erano del 41% superiori a quelli delle esperti. E la probabilità di rilevare una proteina C-reattiva era 4,75 volte superiore per una principiante che per un’esperta. Secondo i ricercatori era dovuto alla capacità di regolare lo stress da parte delle esperte. In effetti, praticare regolarmente il Restorative Yoga permette di stimolare il nervo vago e di aumentare il nostro tono vagale. Il nervo vago è un mediatore dell’infiammazione. Più alto è il nostro tono vagale, più bassi sono i livelli di stress e di infiammazione! Guardare il video.

Un esercizio molto efficace per ridurre i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo

Per concludere, ho trovato che questo esercizio che vi propongo nel video qui sotto e che mi è stato insegnato da Judith Hanson Lasater mi ha permesso di ridurre la frequenza del disturbo durante la notte e quindi di dormire meglio!

 

Per approfondire l’argomento:

Per praticare con Audrey: participa alle lezioni online. 

Per formarti con Audrey: scopri il suo Teacher Training.

 

 

Bibliografia:

1. https://www.ninds.nih.gov/Disorders/Patient-Caregiver-Education/Fact-Sheets/Restless-Legs-Syndrome-Fact-Sheet

2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5454050/

3. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14744844/

4. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14991815/

5. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22258033/

6. https://academic.oup.com/brain/article/134/4/959/340573

7. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21376342/

8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5846689/

9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3101885/

10. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25148866/

11. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5886433/

12. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22750520/

13. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18443313/

14. https://academic.oup.com/sleep/article-abstract/42/Supplement_1/A4/5450890?redirectedFrom=fulltext

15. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21570907/

16. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5454050/

17. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20064902/